Eppur si muove. Il mercato invernale dell’Inter inizia a prendere forma, nonostante i noti paletti relativi al Fair Play Finanziario e alle restrizioni finora dettate dal governo cinese in materia di investimenti all’estero. Sembrano ormai troppo lontani i tempi in cui i nerazzurri giravano l’Europa e il Sud America per selezionare esclusivamente il meglio del panorama calcistico mondiale, senza troppi fronzoli. Il richiamo all’oculatezza potrebbe però non essere negativo per una società che punta al completo autosostentamento e per una dirigenza che, al netto degli alibi, ha tutte le carte in regola, tra stimoli e competenza, per vincere questa sfida e regalare i rinforzi giusti per ancorarsi in zona Champions League fino al termine della stagione.
ANTIPASTO – E così, a pochi giorni dal delicato impegno di campionato con la Roma, Lisandro Lopez, primo colpo di questa sessione, ha già raggiunto i suoi nuovi compagni ad Appiano Gentile, con buona pace della madre di Spalletti. Un’operazione chiusa in pochi giorni per completare il pacchetto centrale della difesa, formato finora da soli tre elementi anche a causa del grave infortunio subito da Zinho Vanheusden ad inizio stagione. La formula è l’unica a disposizione dell’Inter, prestito con diritto di riscatto, fissato a 9.5 milioni di euro, e dal Portogallo filtra grande convinzione sulla permanenza definitiva del calciatore a Milano. Ma altre portate attendono i tifosi: la sinergia fra Ausilio, ormai al ventennale della sua esperienza in nerazzurro, e Walter Sabatini, stimolato da questa sfida, produrrà nuovi effetti nei prossimi giorni. Sono attese novità sia per Rafinha che per Ramires, con i due direttori impegnati in compiti ben divisi: per quanto riguarda il calciatore del Barcellona, sarà probabilmente necessario un viaggio di Ausilio in Spagna per provare a colmare la distanza fra i due club sulla cifra da fissare per l’eventuale riscatto: 40 milioni la richiesta dei blaugrana, circa 20 al momento la controproposta di corso Vittorio Emanuele. Per il centrocampista dello Jiangsu, invece, Sabatini è all’opera per garantire a Capello il giusto rimpiazzo e il via libera per l’ex Chelsea (che ha già strizzato l’occhio dal ritiro di Marbella) arriverà solo quando il suo sostituto avrà raggiunto la Cina. Il tutto sempre lasciando sullo sfondo l’ipotesi Deulofeu, che piace a Spalletti e sarebbe un’ottima freccia per l’arco del tecnico di Certaldo se il Napoli dovesse decidere di non scipparlo subito al Barcellona. Operazioni col cappello in mano, ma che garantirebbero allo staff tecnico tutte le alternative di cui ha bisogno in questa parte di stagione, l’ultima – spera l’ambiente – tra sacrifici e stenti, perché il bilancio sta tornando a sorridere e con la Champions arriverebbe la sterzata attesa e mai raggiunta fin dall’alba dell’era Thohir.
CESSIONI – L’altra faccia della medaglia è rappresentata da una serie di investimenti, alcuni di questi anche abbastanza onerosi, che non hanno reso – in parte o del tutto – per quanto invece ci si aspettava. In cima alla lista, senza dubbio, Joao Mario e Brozovic, beccati dai tifosi in più di una circostanza nelle ultime uscite, ma nonostante ciò poco propensi a lasciare l’Inter alla prima chiamata. Entrambi vogliono vederci chiaro e faranno le valigie soltanto davanti a proposte stimolanti, che difficilmente arriveranno, almeno a gennaio. Per nulla incedibile anche Eder, ma la questione più spinosa riguarda Gabigol, desideroso di tornare al Santos in prestito: servirà ancora del tempo per definire l’accordo fra i brasiliani e l’Inter.