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Nazionale, parla Arrigo Sacchi: “Ecco come si fa per far cambiare il calcio italiano. E Sulla lotta Scudetto..”

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Arrigo Sacchi ha rilasciato un’intervista al “Forum Gazzetta” in merito a tutto quello che c’è da sapere su come cambiare la monotonia del calcio italiano.

Tra i tanti argomenti trattati, quello dell’identità di gioco della Nazionale sembra essere il suo punto principale: “Una volta usciti dai Mondiali, si deve pensare di dare uno stile di gioco alla propria Nazionale, un modo per farsi riconoscere. Dobbiamo invertire una rotta che ha preso una brutta piega, c’è bisogno di un bagno di umiltà da parte di tutti e ripartire da quello che si ha con la voglia di spaccare il mondo. 
Bisogna capire quali errori abbiamo commesso e quali non dobbiamo continuare a commettere, se pensiamo che i mancati Mondiali siano il peggio non abbiamo capito niente. Basta giocare in modo difensivo, sappiamo giocare a calcio e dimostriamolo agli altri con le idee. Ho chiesto a Costacurta di lavorare seriamente perché ci stiamo giocando molto per il futuro del nostro calcio, non serve un casting per decidere chi mettere come allenatore. Se vogliamo giocare in una maniera si sceglierà un ct piuttosto che un altro, non facciamoci condizionare dal nostro modo solito di fare le cose, cambiamo la nostra cultura.”

Sul ct Di Biagio e sulle due amichevoli, Sacchi sembra guardingo: “Mi è piaciuta l’idea di provare a mettere l’allenatore degli Under in prima squadra. Gigi è un ottimo allenatore che ha fatto la gavetta prima di poter ambiare alla nazionale maggiore. Io attenderei queste due amichevoli che sono di un’importanza capitale prima di contattare i vari Conte, Ancelotti e Mancini. Lo so che in federazione non c’è un ambiente sereno e ognuno vuole scegliersi la sua “croce”, ma questo non è il momento per fare politica sul calcio. Servono le idee, per esempio io inizierei dalle accademie, dai formatori della FIGC, un legge che metta sullo stesso piano tutti i settori giovanili delle squadre italiane, in modo da poter dare uniformità a tutte le società e spiegare come superare questo scoglio del calcio italiano in un momento così difficile.”

Considerazione finale sulla lotta Scudetto: “A me il calcio di Sarri piace, è molto offensivo e non guarda in faccia a nessuno, l’avevo già proposto a Berlusconi quando allenava l’Empoli, ma non mi ha voluto ascoltare. La Juventus ha il carattere e la storia dalla sua parte. Allegri ha fatto un capolavoro contro il Tottenham e ha le carte in regola per battere il Real Madrid, anche se non mi dispiacerebbe vederli giocare un po’ di più a “pallone”. Sarà una bella sfida fino all’ultima giornata.”

Rassegna Stampa

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