Il difensore greco sta giocando l’ennesima, ottima stagione personale con la maglia della Roma. Già 30 presenze ed anche 3 gol tra Serie A, Coppa Italia e Champions quest’anno. Ed è proprio sulla prossima sfida col Barcellona nella massima competizione europea che Manolas, tra le pagine de Il Giornale, ha voluto soffermarsi: “Messi? Come dice Guardiola, non c’è un modo per fermarlo. Però se ti concentri solo su di lui, gli altri dieci possono farti male. Senza di lui comunque il Barcellona è un’altra squadra. Mi piace tanto Piqué, perché è un difensore elegante che sa giocare bene il pallone anche con i piedi. La sconfitta col Barcellona di tre anni fa accadde poiché sbagliammo tatticamente, giocammo troppo alti e loro trovarono spazi facilmente” le parole del romanista. “Adesso non dobbiamo andare lì con la paura di subire tanti gol, ma serve consapevolezza della nostra forza. Il difficile girone di Champions ha dimostrato che siamo una grande squadra, ora abbiamo una doppia sfida con un avversario fortissimo. Loro sono favoriti, ma il calcio è imprevedibile”.
Manolas ha poi parlato della sua trattativa con lo Zenit dell’estate scorsa, nonché del suo attuale allenatore: “Il club russo mi aveva offerto un contratto particolare, che io non volevo firmare. Ero consapevole che se fossi rimasto alla Roma sarei stato contento lo stesso. Qui mi trovo bene, anche se c’è sempre lo stress per il pressing dei tifosi. Voglio vincere qualcosa con questo club. Di Francesco? Lui lavora molto sul pressing in avanti per riconquistare palla e gli piace fare un attacco veloce, ma non trascura affatto la difesa. Merita la Roma e avrà un grande futuro in questo club. La qualificazione alla prossima Champions? Non possiamo fallire, i primi quattro posti sono la strada per rigiocare queste fantastiche gare europee. La Roma merita di esserci sempre, sarebbe un dramma non giocarla e non solo per questioni economiche”. Infine, una breve parentesi sulla tragedia di Davide Astori: “La sua morte è stata una cosa assurda, era un ragazzo incredibile ed un grande professionista. Sono stato spesso in ritiro con lui, aveva sempre il sorriso e voglio ricordarlo così. Nella prima partita che ho giocato insieme a lui mi fece i complimenti, e quando ho segnato dopo la sua scomparsa ho alzato le mani al cielo. Mi manca tantissimo, sento un vuoto nel cuore” ha concluso il difensore.