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Stadio della Roma, spunta il nome di Malagò nell’inchiesta

 

Una storia che sembra non avere mai fine. La costruzione del nuovo impianto della Roma ha trovato nuovi intoppi, con l’inchiesta che nei giorni scorsi ha portato all’iniziale arresto di 9 persone. Tra queste c’è il costruttore Luca Parnasi, ‘cervello’ della vicenda, accusato dalla Magistratura di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di politici e funzionari pubblici. L’iter che avrebbe dovuto portare alla costruzione dello stadio, quindi, potrebbe ricevere uno stop relativamente a queste vicende. Il sindaco Virginia Raggi, dichiaratasi parte lesa insieme all’ A.S. Roma, ci va però cauta: “Tutti gli atti della procedura sembrano validi, e noi faremo gli approfondimenti del caso. Se non ci sono irregolarità, per me si potrà andare avanti con il progetto” ha affermato la prima cittadina di Roma.

Nel frattempo il numero di indagati nell’inchiesta è salito a 27, tra cui spunta anche il nome di Giovanni Malagò. Il presidente del Coni è finito nel mirino della Procura di Roma dati i suoi continui e fitti rapporti con Parnasi, con il quale si sarebbe interessato della costruzione dei due nuovi stadi della Roma e del Milan. In più, Malagò avrebbe chiesto al costruttore di tenere un colloquio professionale con il suo genero. “Luca Parnasi ha intrattenuto l’11 marzo del 2018 un colloquio di lavoro (…) con tale Gregorio, compagno della figlia del presidente del Coni, per trovare con l’imprenditore una possibile intesa professionale” indica a tal proposito una nota dei Carabinieri, che attraverso ulteriori intercettazioni avrebbero denunciato anche “una stretta relazione tra Malagò e Parnasi, i quali interloquiscono tra loro anche di questioni inerenti la progettualità relativa allo Stadio della Roma e allo Stadio del Milan”. Un quadro che nel complesso sembra abbastanza confuso, ma nelle prossime ore ci sarà sicuramente più chiarezza.

Rassegna Stampa

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