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Juventus, Spinazzola: “Un sogno essere qui. La maglia numero 7? L’ho voluta lasciare a Ronaldo”

 

Dopo varie avventure in prestito in giro per l’Italia, l’esterno classe ’93 è tornato alla Juventus. Leonardo Spinazzola ha giocato una grande ultima stagione con l’Atalanta, nella quale si è però gravemente infortunato a causa della rottura del crociato. Il giocatore italiano ha comunque convinto i bianconeri a puntare su di lui, ed oggi si è presentato in conferenza stampa sorridente e scherzoso: “Perché ho scelto il numero 37? Perché a Bergamo mi ha portato bene. Il mio preferito era il 7, ma diciamo che l’ho voluto lasciare a Ronaldo” le prime parole di Spinazzola. “Ringrazio tutti per essere qui, dopo la tanta gente accorsa per il portoghese pensavo di non vedere nessuno oggi”.

L’esterno ha poi parlato del suo infortunio, che lo terrà lontano dal campo fino a novembre, e di come lo stia superando: “Ora sto meglio, corro da una settimana ed ho fatto una nuova visita dal dottor Mariani. Dovrò lavorare molto e fare le cose con calma. Giocare alla Juventus è un sogno che si avvera, ci è voluto tempo ma ora sono felicissimo. Già l’anno scorso ero vicino al ritorno, era un mio desiderio ma l’Atalanta voleva tenermi. Ma è andata bene lo stesso, ho passato una grande stagione e sono stato contento. Ne approfitto per ringraziare sia i nerazzurri, soprattutto Gasperini, sia la Juventus che mi ha aspettato”.

Cristiano Ronaldo fa capire bene cosa sia cambiato negli ultimi anni. Pensare di acquistarlo 6 anni fa era impossibile, ed invece ora è qui. Ciò dimostra il grande lavoro della società, che ragiona da top club” ha aggiunto Spinazzola. “Il mio inizio da professionista? È stata dura, ero sempre in prestito e non riuscivo a dare il meglio. Ma con il cambio di ruolo è cambiato tutto. Preferisco giocare a sinistra, a destra non ho mai fatto il terzino ma posso sempre adeguarmi. Allegri? Ci ho già fatto un ritiro qualche anno fa, e conosco anche gli italiani della Juve grazie alla Nazionale. È un ambiente che già ho respirato, partirò avvantaggiato”.

Rassegna Stampa

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