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Del Piero: “La Juventus può lottare per la Champions. Ronaldo porta mentalità”

Nell’anniversario del suo esordio con la maglia bianconera, avvenuto 25 anni fa a Foggia, Alessandro Del Piero è tornato a parlare di Juventus: “Il momento del mio debutto fu fantastico, ma la settimana seguente fu ancora meglio perché segnai il mio primo gol contro la Reggiana” ha dichiarato l’ex capitano della Juve in un’intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport. Da quel momento l’attaccante italiano ha collezionato 705 match e 289 gol con la maglia bianconera, vincendo anche una Champions League nel 1996, impresa mai più riuscita al club di Torino: “Per conquistare questo trofeo servono tre fattori principali: una squadra unita e forte, grande fiducia nei propri mezzi ed una grande condizione psicofisica nei momenti cruciali. Naturalmente c’è bisogno anche della fortuna, ma questa non la si deve considerare se si ha mentalità vincente”.

“Chi vedo come favorite in Champions quest’anno? Sicuramente in prima fila c’è il Real Madrid, anche se ha perso Ronaldo, mentre subito dopo ci sono Juve, Manchester City e PSG. In terza fila metto Barcellona, Bayern e Liverpool. La rosa dei bianconeri è sicuramente tra le migliori per qualità e profondità, merita di lottare in alto ma non è l’unica. Le italiane? La Juve gioca per vincere, è chiaro. La Roma punta in alto, ha dimostrato di avere una grande mentalità e può diventare una sorta di Liverpool italiano, capace di esaltarsi in Europa. Napoli ed Inter giocheranno invece per dimostrare a che livello siano arrivate” ha affermato Del Piero, al quale è stato poi chiesto se l’attuale Juventus sia più forte di quelle in cui ha giocato lui: “Non si possono fare questi paragoni, ma penso che la prima Juve di Lippi aveva qualcosa in più in quanto a personalità e consapevolezza. Raggiungemmo quattro finali europee consecutive, ma purtroppo ne vincemmo solo una”.

Infine, l’ex bianconero ha parlato della sua prima reazione dopo aver saputo del possibile affare Cristiano Ronaldo-Juventus: “Credevo fosse una bufala. In poche parole, all’inizio non ci ho nemmeno creduto. Lui è un campione straordinario, ha la mentalità che hanno solo i grandi dello sport e la renderà contagiosa. La Juve aveva bisogno di uno così. Dybala? Un giocatore come lui non può che diventare fondamentale”.

Su La Gazzetta dello Sport l’intervista integrale.

Rassegna Stampa

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