Momento decisamente delicato per la Nazionale italiana, che a secco di vittorie da 5 mesi e con il rischio retrocessione che incombe sulla Nation League, si aggrappa ai propri leader per provare a risalire la china. Tra questi c’è il vice capitano Leonardo Bonucci, che in conferenza stampa ha esordito parlando proprio della crisi di risultati degli azzurri: “Quando pareggio o perdo rosico, quindi sapete tutti quale sia il mio stato d’animo. Con l’Ucraina in ogni caso ho visto una Nazionale propositiva, alla quale manca solo il gol. Non è un aspetto da sottovalutare, ma rimango fiducioso per il futuro. Sta a noi più esperti far capire ai giovani quanto vincere faccia lavorare meglio, ma anche come per arrivare al successo non si deve sottovalutare niente. Così come nei 20 metri, dove non ci si può accontentare di giocare bene”.
L’Italia è attesa dalla Polonia, che ha già messo in difficoltà gli azzurri e può vantare un ottimo quantitativo di talento: “Retrocedere complicherebbe i nostri progetti, come Euro 2020 e il prossimo Mondiale. Nella gara di andata abbiamo sbagliato tanto tecnicamente e i nostri errori hanno permesso loro di ripartire in contropiede, cosa che amano fare. Dovremo prestare attenzione ai vari Milik, Lewandowski, Piatek e Zielinski, ai quali non dovremo concedere spazi”.
Tanta Juventus nel girone dell’Italia, tra il gruppo bianconero in azzurro e gli avversari nelle prossime sfide: “Bernardeschi ha fatto una crescita incredibile in un solo anno, lo avevo già notato da avversario e poi a Coverciano, ora ne sono sicuro: sta diventando uomo. Con Szczesny abbiamo scherzato tanto nelle scorse settimane, ma domani saremo avversari per 90’, con la voglia di fargli qualche gol per prenderlo un po’ in giro quando ritorneremo a Torino. Per quanto riguarda Ronaldo, sono questioni personali che non voglio commentare. Sicuramente posso dirvi di averlo visto tranquillo e che questi mesi con lui sono stati davvero importanti, riesce a stimolarti con la sua voglia di non mollare un centimetro”.
Dopo aver detto la sua sulla scelta del giudice sportivo di chiudere per due giornate la curva bianconera dopo gli insulti ai napoletani ed a Koulibay – “Il discorso è molto più ampio, vediamo ogni giorno, nel sociale, episodi di razzismo e bullismo. Alcune pieghe negative che la nostra società ha preso negli ultimi anni. È un problema che dev’essere affrontato ma che non verrà mai sconfitto. Ma chi di dovere deve prendere posizioni più nette verso chi si atteggia da grande attraverso atteggiamenti deplorevoli” – la chiusura è evidentemente polemica verso l’attuale momento del calcio italiano dopo i fatti dello scorso anno: “Servono regole precise e ferree al nostro calcio, dopo 12 mesi si parla ancora di anno zero. La mia amata Viterbese, per esempio, non ha giocato ancora una partita e siamo al 12 di ottobre. Non credo sia una situazione normale. Tommasi ha deciso di non schierarsi per stimolare chi dovrà decidere in futuro. Se i giocatori hanno voluto fare un passo indietro, questo non vuol dire che non siano interlocutori importanti”