In principio, sarebbe dovuto essere l’erede di Jorginho. Di Fabian Ruiz subito colpì la grande tecnica abbinata a una facilità di calcio non indifferente, che giustificava perlomeno in parte l’importanza dell’investimento fatto per lui, da 30 milioni di euro. In pochi, tuttavia, potevano immaginare che ciò che Carlo Ancelotti aveva in mente per lui e per il Napoli, almeno in termini di modulo, era totalmente differente rispetto all’eredità che l’allenatore emiliano ha raccolto la scorsa estate. Da possibile regista è diventato mediano, per poi completare la trasformazione in esterno sinistro di un 4-4-2 atipico, con l’affidamento della regia a Marek Hamsik. Un ruolo, quello di fascia, che inizialmente sembrava poter valorizzare Piotr Zielinski, che inizialmente era partito su ottimi livelli, nonostante palesasse ancora le difficoltà nel segnare in area di rigore. Insomma, i gol all’apparenza più semplici. Ed ecco in corrispondenza l’ascesa del centrocampista spagnolo: ottimi controlli, suggerimenti veloci, talvolta anche dribbling utilissimi per creare superiorità numerica a ridosso della porta avversaria. La posizione così larga inevitabilmente lo allontana dalla zona centrale della trequarti, dove può essere pericoloso con le sue conclusioni, ma è un compromesso purtroppo inevitabile.
Per quanto, ad ogni modo, abbia saputo consolidare il suo ruolo, anche lui ultimamente sta attraversando un periodo di flessione. Meno coinvolto nel gioco offensivo, la funzione di Fabian Ruiz ultimamente si è ridotta agli ottimi movimenti che permettono a Mario Rui di arrivare sul fondo a crossare. È proprio lì, quindi, che forse si nasconde l’unica gerarchia non ancora stabilita, per Carlo Ancelotti. Le partite con Atalanta e Frosinone, che precederanno quella di Liverpool, potranno fornire importanti indizi in questo senso, fermo restando che le quotazioni dello spagnolo sono maggiori rispetto a quelle di Zielinski. Contro la Stella Rossa, l’allenatore ha proposto il polacco al posto di Insigne, nel ruolo di seconda punta. Potrebbe essere questa un’idea da sperimentare per maggior tempo contro il Frosinone magari, dove le logiche di turnover e la caratura dell’avversario potrebbero offrire l’occasione giusta per un esperimento del genere.
Fonte: Salvatore Malfitano per Il Roma