Il Montella bis è appena cominciato. Nella giornata odierna, il nuovo allenatore della Fiorentina, si è presentato in conferenza stampa in cui ha parlato dei motivi del suo ritorno sulla panchina viola. Ecco le parole del tecnico di Pomigliano d’Arco: “Ringrazio la famiglia Della Valle, la società e il presidente Cognigni per l’occasione che mi hanno dato. Se ho ricevuto garanzie? Mi ha convinto la famiglia, il direttore, col parlare di calcio per tre ore. La mia era un’altra Fiorentina, ci siamo lasciati perché era il momento di farlo. E’ finita in maniera un po’ burrascosa ma ci siamo chiariti da persone leali. Dove potremmo arrivare lo dirà il campo, con entusiasmo e energia. C’era qualcosa che nuoceva al risultato. I tifosi sono delusi giustamente, ma il campo dirà le situazioni dove si possa arrivare”. Sulla squadra che avrà a disposizione e sul motivo del suo ritorno: “C’è stata programmazione in questi anni: è la squadra più giovane d’Europa e ci si può lavorare per incidere. Vogliamo fare il massimo. Ho accettato perché amo questa professione e non è vero che non avevo alternative. Alessandro Lucci mi ha portato molte proposte, anche italiane, che non mi convincevano. Sono arrivato alla Fiorentina perché ho parlato tre ore con Corvino di calcio. Questa è la passione che mi ha fatto scegliere la Fiorentina, e una piccola parte me l’ha data anche la città”. Sull’obiettivo finale di Coppa Italia: “Coppa Italia importantissima ma non è l’unico obiettivo. E per prepararla bene dobbiamo fare bene anche in campionato. Ogni partita è importante per migliorare tutti assieme”. Su Muriel e Chiesa: “Muriel? Sì, lo trovo per la terza volta ma non riesco mai ad allenarlo per un anno intero. Solo pochi mesi, stavolta spero di riuscirci. Ha qualità importanti, va trovata la continuità sulle trentotto partite. Può fare di più, ma quest’anno ha fatto bene. Chiesa giocatore straordinario, ogni allenatore lo vorrebbe perché ha fame e voglia calcistica che palesa in ogni allenamento e partita”.
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Montella: “Ho accettato subito, senza parlare di cifre. Il campo ci dirà dove potremo arrivare”
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