Una delle più grandi rivelazioni del nostro campionato, nonché il primo nato negli anni 2000 ad esordire con la Nazionale italiana maggiore. Moise Kean ha davvero sorpreso tutti, sia con la Juventus che con l’Italia. 7 gol in 17 gare con i bianconeri, 2 in 3 partite con la Nazionale di Mancini. Un impatto devastante nel grande calcio per il giovane talento italiano, nato da genitori ivoriani, che si è raccontato ai microfoni di Soccer Bible: “Da ragazzo volevo fare il centrocampista, ma mio padre mi diceva sempre che dovevo indossare la maglia numero 9. Alla fine ha avuto ragione…” le parole del classe 2000, che a breve sarà impegnato nell’Europeo Under 21.
“Mia mamma invece voleva che prima studiassi, ma combinare scuola e calcio non era facile. Alla fine il mio desiderio di fare il calciatore ha prevalso, ma lei è orgogliosa di me. Senza la mia famiglia non avrei potuto farcela” ha proseguito Kean. “Quando sono arrivato alla Juventus ho capito che sarebbe cambiato tutto. So di indossare una maglia importante, ma non è un peso e sono concentrato sulla mia carriera. Ronaldo? Durante ogni allenamento lo osservo e cerco di imparare qualcosa, ma non sono il tipo che gli chiede consigli. I miei modelli? Drogba era un mio idolo, guardavo come si muoveva e quanto faceva gol. In Italia invece dico Balotelli, soprattutto quando era all’Inter”.
L’attaccante della Juve ha poi rivelato il suo più grande sogno: “Vincere la Champions League. Nazionale? Non mi sarei mai aspettato la convocazione. Ero a Ferrara con l’Under 21 e Di Biagio venne da me dicendomi che dovevo unirmi alla Nazionale maggiore. Potete immaginare cosa stessi provando in quel momento…”.