Claudio Lotito è sicuramente la faccia buona-cattiva di questa Lazio, rimodellata e ringiovanita da lui e da Igli Tare, ds che ha portato Simone Inzaghi in biancoceleste e l’ha convinto a rimanere.
Nell’intervista concessa a “La Gazzetta dello Sport”, il presidente della Lazio ha parlato di Tare, del Milan, di Inzaghi e di un aneddoto con Marcelo Bielsa: “Sono contento che Tare e Inzaghi siano rimasti, il nostro è diventato più un rapporto amichevole che professionale e c’erano tutti presupposti per continuare. Ho messo il Bonus Scudetto perché voglio che lui alzi l’asticella del gioco della squadra ed è incuriosito da questo. Avrei dovuto metterlo prima in panchina, melo suggerì Galliani quando porto Pippo in rossonero nel 2014. Io invece scelsi Bielsa e la storia la sapete quasi tutti com’è finita. Non riuscivo a dialogare con lui, cambiava continuamente idea ogni giorno e fui costretto e dirgliene quattro. Lui mi rispose che mai nessuno l’aveva trattato come me e gli risposi di non essere nessuno, io sono Claudio Lotito. Quando chiamai Simone lui credeva che gli affidassi la Salernitana, adesso sono contentissimo di questa scelta che ho fatto. Milinkovic? Io accontento tutti, sia chi vuole restare che chi vuole andare via. Se lui e Luis Alberto mi dicessero di voler andare via li accontenterei senza problemi. Per quanto riguarda Tare non mi è piaciuto il modo in cui il Milan ha provare a scipparmelo. Nessuno aveva avuto il permesso di contattare un mio tesserato ma va bene così, lo stile non ce l’hanno tutti.”
