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Associazione Italiana Calciatori: storia, cos’è e come è formata

AIC Associazione Italiana Calciatori

L’ A.I.C. Associazione Italiana Calciatori è l’organismo che si occupa di tutelare i calciatori di Serie A, Serie B, Lega Pro, categorie Dilettanti, Calcio a 5 e Calcio Femminile. È grazie all’AIC se oggi più di 16.000 giocatori possono usufruire di trattamenti assistenziali prima, durante e dopo la propria carriera ed essere considerati come dei normali lavoratori. Senza questa associazione, infatti, non esisterebbero servizi in favore dei calciatori quali la previdenza sociale, la firma contestuale (che dà voce in capitolo ai giocatori rispetto ad un loro trasferimento), il diritto d’immagine, la Legge 91 (che dona qualificazione giuridica al calciatore, riconoscendone lo status di lavoratore dipendente), l’indennità di mancata occupazione, l’abolizione del tetto massimo sugli stipendi, il Fondo di Garanzia e quello di fine carriera.

Tutti questi traguardi, insieme a tanti altri, sono stati raggiunti grazie a quasi cinquant’anni di duro lavoro da parte dell’Assocalciatori. L’AIC è nata a Milano il 3 luglio 1968, quando alcuni giocatori dell’epoca tra i quali Rivera, Bulgarelli, Mazzola, De Sisti, Losi e Sergio Campana – allora ritiratosi da un anno e diventato avvocato – ne hanno firmato l’atto costitutivo, arrivato oggi a possedere 30 articoli. La loro volontà era quella di formare un vero e proprio sindacato del calciatore, che rappresentasse le rivendicazioni di questa categoria allora poco supportata e tutelata dalla Federazione e dalle Leghe. In una prima fase potevano far parte dell’associazione solo i giocatori di Serie A e B ma, prima nel 1971 e poi nel 1973, sono stati rispettivamente raccolti anche quelli di Serie C e D, che non godevano ancora della qualifica di professionisti. Nel corso dei decenni, quindi, l’AIC ha portato a varie revisioni e modifiche degli status dei calciatori, che oggi possono godere di importanti diritti ed iniziative inarrivabili senza le lotte portate avanti dall’associazione.

Dal 2011 la presidenza dell’AIC è passata nelle mani di Damiano Tommasi, che ha ereditato la carica da Sergio Campana, fondatore dell’organizzazione ed ora presidente onorario. Umberto Calcagno è il vice presidente, mentre il ruolo di direttore generale è ricoperto da Giannantonio Grazioli. Tra i consiglieri figurano invece molti calciatori come Acerbi, Biondini, Bonucci, Chiellini, Montolivo, Pasqual, Ranocchia e tanti altri, e molti di loro sono anche rappresentanti delle proprie squadre, dato che ogni singolo club ne possiede uno all’interno dell’AIC. Altre figure importanti sono quelle di Fabio Poli, direttore organizzativo, Giorgio Gaggioli, Paolo Conti, Simone Perrotta e Katia Serra, rispettivamente responsabili dei dipartimenti Dilettanti, Senior, Junior e Calcio Femminile. Perrotta è anche vice presidente del Settore Giovanile e Scolastico nonché consigliere federale insieme a Calcagno, Tommasi e Sara Gama.

Tra i progetti più significativi dell’Assocalciatori troviamo il Gran Galà del Calcio Italiano, che dal 2011 ha sostituito l’Oscar del Calcio. I premi, attraverso le votazioni dei calciatori e degli altri esponenti, vengono assegnati ai migliori giocatori, al miglior allenatore, al miglior arbitro, alla miglior società della stagione di Serie A, al miglior giovane della Serie B ed alla calciatrice dell’anno. Viene inoltre consegnato dall’AIC il Premio ai Capicannonieri di Serie A, B e Lega Pro. Altre iniziative importanti sono il Centro Preparazione Precampionato Aic a Coverciano, una sorta di ritiro estivo professionale per calciatori senza contratto che vogliono mettersi in forma in attesa di trovare squadra, e la Pensione del Calciatore, un servizio di previdenza che dal 1973 assiste giocatori ed allenatori. Fondamentale anche l’istituzione, nella stagione 2013/14, dell’Osservatorio ‘Calciatori sotto tiro’, che si pone l’obiettivo di punire ogni tipo di violenza, intimidazione o minaccia nei confronti dei calciatori professionisti e dilettanti.

L’Associazione Italiana Calciatori ha inoltre un peso determinante nelle elezioni presidenziali della FIGC. La nomina del presidente federale, infatti, spetta a 279 delegati totali che rappresentano l’AIC, l’Associazione Italiana Arbitri (AIA), l’Associazione Italiana Allenatori (AIAC) nonché i club della Lega Serie A, della Lega Serie B, della Lega Pro e della Lega Nazionale Dilettanti (LND). Ad ogni Associazione o Lega viene assegnato un valore diverso per il proprio voto, che determina – in percentuale – quanto quel voto pesi ai fini dell’elezione. Per quanto riguarda l’Associazione Italiana Calciatori i rappresentati sono 52, ed incidono per il 20% sulla nomina del presidente federale. Una buona base considerando che, in ordine di peso, la LND occupa il 34%, la Lega Pro il 17%, la Serie A il 12%, l’AIAC il 10%, la Serie B il 5% e l’AIA il 2%. Inoltre l’Assocalciatori possiede dei rappresentanti in due grandi organismi calcistici come la FIFPro (Fédération Internationale des Associations de Footballeurs Professionnels) e la CIDS (Confederazione Italiana degli Sportivi).

Rassegna Stampa

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